Il Bridge in Italia

In Italia il Bridge nasce ufficialmente nel 1937 con la fondazione a Milano della A.I.B. Associazione Italiana Bridge ad opera di uno sparuto gruppo di appassionati milanesi guidati da Paolo Baroni.

Sciolta alla fine del 1940 a causa degli eventi bellici, l’A.I.B. risorse nel 1946, sempre per merito degli stessi soci fondatori.

Le Associazioni sorgono via via su tutto il territorio e nel 1947 viene disputato il primo Campionato Italiano a Squadre.

Nel 1949 l’Italia è ammessa alla E.B.L. European Bridge League e partecipa al suo primo campionato europeo classificandosi al quinto posto.

Di quella squadra faceva parte, tra gli altri, il napoletano Eugenio Chiaradia, considerato il fondatore del moderno bridge in Italia con l’introduzione del sistema “Fiori Napoletano” che, tra tanti sviluppi e varianti, ancora oggi viene giocato.

Nel 1952 l’Associazione conta circa 3.000 iscritti, cambia la sua denominazione in F.I.B. Federazione Italiana Bridge e alla sua presidenza assurge una delle figure più eminenti del bridge italiano ed internazionale: l’Avvocato Carl’Alberto Perroux di Modena, che ricoprirà la carica ininterrottamente fino al suo ritiro nel 1967.

Nel 1993, sotto la guida dell’attuale Presidente Avvocato Gianarrigo Rona di Pavia, la F.I.B. cambia la sua denominazione in F.I.G.B. - Federazione Italiana Gioco Bridge - e viene riconosciuta ed associata al C.O.N.I. - Comitato Olimpico Nazionale Italiano: il bridge diventa ufficialmente uno sport a tutti gli effetti.Tale riconoscimento ha la sua consacrazione a livello mondiale nel 1995 con il riconoscimento della W.B.F. World Bridge Federation da parte del C.I.O. - Comitato Internazionale Olimpico.

Oggi Gianarrigo Rona, oltre che presidente della F.I.G.B. dal 1986, e’ anche Presidente della E.B.L. e Vice Presidente della W.B.F. ed e’ considerato uno dei personaggi piu’ importanti ed influenti del settore.

 Dopo i primi timidi passi nell’agone internazionale, dalla seconda metà del secolo scorso in avanti l’Italia si è imposta all’attenzione internazionale con una serie di successi e vittorie che ci hanno inseriti nella èlite del bridge sportivo.

Il nostro mitico “Blue Team” ha spopolato in tutte le competizioni internazionali per oltre un ventennio fin quasi alla fine degli anni ’70. Durante questo periodo la nostra inarrivabile squadra si fregiò di ben 12 titoli continentali, 3 Olimpiadi e 13 titoli mondiali di cui ben 10 consecutivamente.

Si tratta certamente di un palmarès unico, in qualsiasi sport, e sicuramente inavvicinabile per tutte le squadre.

Giorgio Belladonna, purtroppo scomparso, e Benito Garozzo

formarono una coppia imbattibile e attualmente occupano rispettivamente i primi due posti della classifica “all time” della W.B.F. e, molto probabilmente, sono da considerare irraggiungibili.

Pur ritornando spesso in Italia, Benito Garozzo vive ormai da oltre 20 anni negli Stati Uniti, di cui ha preso la cittadinanza, unitamente alla sua compagna di vita Lea Dupont, anche lei grande giocatrice che ha fatto parte negli anni ’80 della nazionale azzurra ladies.

Egli è l’unico giocatore al mondo ad avere battuto un Computer ed è ritenuto da molti il più grande giocatore di tutti i tempi.

Dopo anni di alterne fortune per il bridge italiano, anche a causa del ritiro dall’attività agonistica di alto livello dei nostri campioni, si è dovuto attendere la metà degli anni ’90 per ritornare ai vertici mondiali.

Il “Nuovo Blue Team” ha iniziato con il vincere il campionato europeo nel 1995 e da quel momento non si è più fermato, mietendo successi su successi in ogni parte del mondo e in ogni competizione.

Sia sufficiente dire che, alla fine del 2007, i primi 6 posti della classifica mondiale dei giocatori in attività sono occupati tutti dai giocatori italiani. 

E proprio ad affermare questa supremazia mondiale, nonostante qualche comprensibile battuta a vuoto nel corso degli anni, nel mese di Ottobre 2008 la nostra nazionale si è affermata a Pechino nel “1° World Mind Sports Games” – in pratica le Olimpiadi – sbaragliando il campo dei pur fortissimi avversari.

E’ da notare che in questa competizione, per la prima volta da molti anni almeno a questi livelli, non si è presentata la coppia Bocchi/Duboin per il ritiro dalle gare del primo: ha infatti felicemente debuttato come titolare, dopo alcune precedenti prove positive, la nuova coppia Duboin/Sementa che certamente sarà sempre all’altezza della fiducia riposta in loro.

Il “Nuovo Blue Team” non è finito ancora ma si concede, come è ovvio che sia dopo tanti anni, qualche ritocco pensando, soprattutto, al futuro e al ricambio generazionale.  

Anche la nazionale femminile, pur non raggiungendo le glorie del “Blue Team”, ha fatto la sua parte nel corso degli anni piazzandosi ripetutamente nella “Venice Cup”, vero campionato mondiale per sole donne.

Negli anni ’70 la squadra ladies italiana vinse ben 5 Campionati Europei; di quella squadra la coppia portante era formata dalle due cognate livornesi Anna Valenti e Marisa Bianchi (il cui marito Benito Bianchi fu anche partner di Giorgio Belladonna in nazionale), entrambe scomparse, unanimemente riconosciute come le due più grandi giocatrici nella storia del bridge italiano.

Dopo qualche anno di risultati alterni e non del tutto soddisfacenti, recentemente le nostre “signore” sono tornate a primeggiare in campo internazionale classificandosi al secondo posto nell’ultimo Campionato Europeo disputato in Francia, a Pau, nel mese di Giugno 2008.